Schermi e calo della vista: cosa c’è da sapere

Il rapporto tra l’esposizione agli schermi e il calo della vista è un argomento di grande attualità alla luce della diffusione su larga scala, oltre che dei computer, soprattutto dei dispositivi mobili come smartphone e tablet.

Che sia per lavoro o nel corso del tempo libero, una grossa fetta della popolazione trascorre diverse ore al giorno davanti ad un monitor, spesso non seguendo i comportamenti più corretti per salvaguardare i propri occhi. 

In questo articolo cercheremo di capire quali sono le principali criticità a carico della vista, a seguito di un’esposizione prolungata agli schermi e quali le strategie e le buone abitudini da seguire per tutelare i nostri occhi.

In che modo smartphone e pc danneggiano la vista?

Lo stress a carico dei nostri occhi quando si lavora al computer o, in generale, ci si trova davanti allo schermo di un dispositivo digitale deriva principalmente dall’esposizione prolungata alla luce blu. Naturalmente presente nella luce del giorno, è la componente dello spettro luminoso compresa tra i 380 e i 500 nanometri

Questo tipo di luce ha una lunghezza d’onda più corta e, di conseguenza, una maggiore intensità, potenzialmente dannosa per i nostri occhi. La luce blu, quindi, può provocare uno stato infiammatorio a carico della congiuntiva e della cornea, ma anche danni a cristallino e retina.

Un’esposizione prolungata agli schermi dei dispositivi digitali può determinare anche senso di affaticamento e mal di testa

Trascorrere diverse ore al giorno davanti ad un monitor può portare a sviluppare una vera e propria sindrome, conosciuta come sindrome da visione al computer

Essa è caratterizzata da specifiche manifestazioni sintomatologiche. Oltre a quelle sopra descritte, il paziente che soffre di questo disturbo può accusare anche problemi di natura muscolo-scheletrica, dovuti all’assunzione di posture scorrette.

C’è da sottolineare, infine, un altro aspetto che contribuisce ad affaticare maggiormente gli occhi davanti agli schermi. Normalmente, infatti, ciascuno di noi sbatte le palpebre una media di circa 20 volte al minuto. Davanti ad un monitor, invece, questa si abbassa a circa 15, determinando uno stress superiore a carico della vista.

Cosa fare per non peggiorare la vista?

Una delle strategie più conosciute e diffuse per prevenire problemi visivi quando si sta davanti ad un computer è la regola del 20-20-20. In pratica, ogni 20 minuti, bisognerebbe focalizzare lo sguardo su un punto lontano dal computer, posandolo su un oggetto ad almeno 20 metri di distanza e fissandolo per almeno 20 secondi. 

Non bisogna poi trascurare il fatto che gli schermi sono riflettenti, motivo per cui è necessario prestare attenzione anche ad altre eventuali sorgenti luminose presenti per evitare di stressare ulteriormente i propri occhi. 

I riflessi vanno minimizzati, il monitor deve avere immagini e scritte leggibili, che non portino a sforzare eccessivamente la vista e ad un conseguente maggior affaticamento oculare.

Anche se i dispositivi odierni non emettono luci dannose come in passato, può essere utile indossare occhiali dotati di filtro per la luce blu, se ciò genera una sensazione di sollievo e riposo per gli occhi. Indossare gli occhiali anti-luce blu può essere utile in particolare la sera o qualche ora prima di andare a dormire. 

Per quanto riguarda, poi, per i bambini e gli adolescenti, l’ideale sarebbe alternare le ore trascorse davanti ad uno schermo (non più di due consecutive) ad attività che prevedano l’utilizzo della vista da lontano. Questo perché costringere l’occhio a guardare sempre cose vicine potrebbe favorire lo sviluppo di disturbi della vista come astigmatismo, miopia o ipermetropia.

Come si capisce se si è abbassata la vista?

I campanelli d’allarme per capire se si stanno manifestando dei problemi alla vista sono molteplici.  In primo luogo, c’è la difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti. Si tratta di una delle prime manifestazioni di un possibile disturbo.

Altro segnale da non trascurare è il bisogno di un quantitativo di luce superiore al solito per riuscire a mettere a fuoco

I disturbi della vista, poi, possono cominciare a palesarsi anche con l’insorgere di frequenti mal di testa, conseguenza delle difficoltà di messa a fuoco, che richiede uno sforzo superiore al normale. 

Un altro possibile sintomo di un disturbo della vista è quello di strizzare gli occhi frequentemente. Se ci si accorge di farlo spesso o in presenza di uno dei sintomi sopra descritti, sarebbe quindi opportuno effettuare una visita oculistica.

Quali sono le impostazioni del monitor per non affaticare la vista?

C’è un errore piuttosto comune che si commette quando si settano le impostazioni dello schermo di un computer o di un dispositivo mobile. Ossia quello di abbassare la luminosità credendo, erroneamente, di alleggerire il carico sulla nostra vista. 

Una luminosità bassa, al contrario, costringe le nostre pupille a sforzarsi di più, nel tentativo di raccogliere più luce possibile. Ecco perché la luminosità dei monitor dovrebbe sempre essere impostata a livelli alti, se non addirittura al massimo.

In alternativa, soprattutto in ambienti poco illuminati, può essere utile sfruttare una funzione sempre più diffusa e ormai presente in quasi tutti i dispositivi: la modalità notturna

Con questa modalità attivata, vengono utilizzati colori più caldi che riducono l’affaticamento visivo. Inoltre, grazie alla modalità notturna è possibile migliorare anche la qualità del sonno, rispetto alle impostazioni classiche degli schermi che, al contrario, non sono propedeutiche.