Rientro a scuola: adolescenti e prevenzione

Spesso si parla di prevenzione della vista in età scolare e pre-scolare, proprio per l’importanza che i controlli oculistici hanno sui giovanissimi. In questo articolo vediamo insieme perché e cosa può fare un genitore per tutelare la salute della vista delle nuove generazioni.

L’importanza di una corretta prevenzione in ambito visivo, specialmente in vista della ripartenza scolastica, deve necessariamente interessare non soltanto la fascia dei bambini (fino ai 10 anni di età), ma anche quella dell’adolescenza (dai 12 ai 19 anni), durante la quale si verificano importanti cambiamenti ormonali, fisici, cognitivi, sociali e certamente anche visivi.

Proprio gli adolescenti sono attualmente al centro di profonde modificazioni dell’attività sociale e scolastica, determinate dalla maggiore diffusione e fruibilità dei dispositivi elettronici (smartphone, tablet, pc), che vengono utilizzati intensamente e a lungo, non solo per studiare ma anche per socializzare, svagarsi, divertirsi… insomma, una costante esposizione agli schermi per gli occhi dei ragazzi. In più, c’è stata la pandemia, il conseguente lock-down e la diffusione della didattica a distanza: altro inevitabile impatto per la vista.

Cosa succede agli occhi

Lo abbiamo chiesto al Dott. Filippo Cambieri, oculista del Santagostino: “La tendenza allo studio e alla lettura prolungati su dispositivi elettronici (più che su libri) conduce a uno stimolo iperaccomodativo, dove per accomodazione si intende la capacità del cristallino di modificare la propria forma in relazione alle diverse distanze, in questo caso per vicino. La visione prossimale protratta è noto che promuova un rimodellamento delle fibre di collagene sclerali che determina un allungamento del bulbo oculare. Oltre a ciò, si aggiunge la componente di stress visivo digitale, aggravato spesso dalla mancanza di pause durante le ore di studio o di svago (soprattutto videogiochi), con la testa china nella lettura, in ambienti scarsamente illuminati ed assumendo posture scorrette”.

“Questi fattori combinati insieme – prosegue Cambieri – sono responsabili dell’incremento della miopia nella popolazione adolescente, al quale stiamo assistendo da circa 20 anni a questa parte. Si stima che attualmente circa il 30% della popolazione mondiale sia miope con una proiezione del 50% entro il 2050.
I paesi asiatici (Cina e Giappone in primis) sono storicamente più interessati, ma il trend risulta in netto aumento anche in Europa e Nord America. Possiamo distinguere la miopia in lieve (fino a -3 diottrie), moderata (fra -3,25 e -6 diottrie) e grave od elevata (oltre le -6,25 diottrie). La miopia elevata (anche detta degenerativa) comporta un rischio significativamente aumentato (tanto maggiore proporzionalmente all’entità della miopia) di sviluppare in età più tardiva condizioni patologiche quali glaucoma, lesioni regmatogene retiniche, alterazioni maculari, che incidono negativamente sulla qualità visiva e costituiscono inoltre una criticità di ordine socio-sanitario ed economico”.

In quest’ottica risulta fondamentale agire preventivamente, individuando i soggetti a maggior rischio di progressione e riducendo per quanto possibile le fonti di stress visivo. Ecco qualche consiglio:

  • fare attività all’aria aperta, con la luce naturale: entrambi fatturi riconosciuti come protettivi nei confronti dello sviluppo di miopia;
  • tenere un’alimentazione bilanciata,  ricca di alimenti con vitamina E, carotenoidi ed antiossidanti, come ortaggi a foglia verde, peperoni, carote, frutti rossi ed arancioni e cavoli, che contribuiscono al rallentamento dell’invecchiamento cellulare del tessuto retinico;
  • riposare gli occhi, alternando la vista da vicino (ad esempio il guardare uno schermo) con lo sguardo lontano, facendo delle pause di 15 minuti ogni ora di attività (ad esempio al pc).

Un’altra mossa che si può fare in ottica di prevenzione, è quella di utilizzare delle lenti realizzate proprio per rallentare la progressione della miopia. Sfruttando una tecnologia specifica (chiamata D.I.M.S. che sta per Defocus Incorporated Multiple Segments), riescono a intervenire sull’avanzamento della miopia, riducendolo appunto. La loro efficacia è stata dimostrata da un recente studio, anche sul lungo periodo.

Visto che l’adolescenza rappresenta il periodo evolutivo in cui si assiste alla maggior progressione della miopia, proprio a causa dell’intensa attività prossimale e dello stress visivo digitale, i genitori sono chiamati in primo luogo a saper riconoscere i primi possibili segni di miopia, che riassumiamo qui: cefalea, bruciore agli occhi, strizzamento delle palpebre per vedere lontano. In presenza di questi segnali, è bene intervenire precocemente con un controllo oculistico completo.